Bisogna partire da un dato preciso: in Italia è difficile che qualcosa non sia corrotto piuttosto di qualcosa che non sia onesto. E partendo da questo si può tranquillamente dire che le regole di cui la vita in Italia è strozzata sono la adeguata, fino ad un certo punto, correzione al fatto che si vogliano le cose fatte onestamente ma la deriva porta sempre a trovarle disoneste.
Hanno però ragione tutte quelle persone che si scagliano contro la sovrabbondanza di leggi e regolamenti nel paese che bloccherebbero, a dire di alcuni di loro, la capacità del governo italiano di creare lavoro in collaborazione con Confindustria e tutti i suoi aderenti?
Francamente si può dire di no. Non hanno ragione perché in Italia si cerca sempre di avere il maggior vantaggio al minimo costo. E per ottenere tutto questo si cercano le collaborazioni di tutti i possibili alleati anche quando questi alleati non sono propriamente adeguati ad agire nella legalità, tralasciando il fatto che dentro il lavoro svolto ci sarebbero delle inadempienze e che questo potrebbe tranquillamente aprire un altro articolo.
Fermandoci al filo conduttore principale, non si può non essere d’accordo con chi dice che le leggi aiutano la legalità oltre al principio base favorendo il lavoro corretto e lasciando a casa il lavoro corrotto o illegale. Ma dall’altro versante c’è la forte e sentita esigenza di creare lavoro per gli italiani più semplici come gli operai e gli impiegati.
Francamente non me la sento di avere la soluzione a questo problema. Perché ha numerose sfaccettature che nemmeno un ministro, con tutto il suo staff, potrebbe vagliare e cercare di risolvere. Una cosa però la si può dire: non si può togliere il laccio per lasciare libero l’animale. Perchè un animale libero è inequivocabilmente più sereno e felice, ma non ha l’attenzione del suo padrone, che sa cosa sia meglio per lui con la sua esperienza. Quindi un animale lavoro tropo libero di scorrazzare può facilmente cadere in mezzo alla strada. Quindi il suo padrone lo deve proteggere dai pericoli. Nel limite del concepibile…
Archivi tag: regole
17 giugno: Condonare è sinonimo di far fare quello che si vuole?
Nella vita delle persone gli errori sono qualcosa che sono parte della struttura portante (e se non lo è si può dubitare del tipo di persona). Ma non si può dimenticare che sono errori. Cioè oggetti negativi che possono certamente avere risvolti negativi come positivi, ma comunque negativi. E come tali da condannare in modi più o meno gravemente o pesantemente.
Ma nella vita delle costruzioni cosa si può dire? O nel caso del principio delle tasse? Che bisogna rispettare le regole pena una sanzione o una condanna. Ma da qualche anno a questa parte si considera errore un mezzo con cui fare cassa dando al soggetto colpevole una scappatoia per arginare la pena a cui dover far capo. E questo è bene? Più che altro è qualcosa che apre il discorso per cui si aspetta, praticamente con la certezza che si può fare quello che si vuole, un condono edilizio o una sanatoria fiscale, detti con i mezzi comunicativi più disparati, e quello che non andrebbe fatto lo si può fare. Aumentando la realtà del particolare che non c’è limite al fattibile umano. Tanto c’è il condono di tutti i tipi!
Ma che Governo è che fa leggi mischiate?
Fare una legge, come punto di partenza, è dare ordine al disordine. E’ dire che una cosa è giusta e una cosa è sbagliata. Che una cosa è fattibile, oltre che come fattibile, e qualcos’altro non lo è. E’ lo stesso principio per cui se si aderisce a giocare con un gioco si accettano le sue regole e di conseguenza non si fa ciò che non fa funzionare il gioco. Oppure si prende una tessera punti di un supermercato o di un negozio e si seguono i meccanismi alla base della sua raccolta punti per poter usufruire dei benefici o dei vantaggi alla base.
In pratica si fa quello che viene detto di fare. Come nel caso delle leggi: si fa quello che dice la legge. Ma se la legge non è corretta, cosa si può fare?
E’ il caso, purtroppo, delle leggi in Italia. E’ difficile, in questo momento, saper distinguere una legge dalle altre, perché oltre a non fare l’iter classico di una legge, si fanno i decreti legge, con tutto il meccanismo che sta alla base, e poi si fanno i decreti legge con articoli di una legge da una parte, correzioni di legge dall’altra, e via dicendo arrivando ad un mescolume tra i più orridi e i più indecenti.
Non credo che in altri paesi, per fare quello che pare al governo di turno, non si faccia in questo modo. Insomma esiste una correttezza nell’accettare quello che un governo del passato fa e poi quello che fa un governo eletto democraticamente ma che prende le redini del paese da un punto in poi e fa qualcosa di diverso in base, più o meno, alle promesse elettorali.
In che modo è difficile definirlo, ma ci vorrebbe una sorta di codice non scritto in base a cui certi comportamenti sono accettati e altri no. Naturalmente non in base alla legge.
La semplicità di cosa ci sia da fare non sempre va bene
La realtà è di per sè qualcosa di antitetico al binarismo. In pratica non è solo bianca e nera, ma padrona di notevoli sfumature di grigio. E chi affronta la realtà cercando di dargli ordine si trova alle volte a definire tutto quello che è nel mondo come bene o male, come buono o cattivo, come positivo o come negativo. A questo punto però bisogna fare un attimo di precisazioni, con un esempio.
Tutti sappiamo cosa è una multa. E’ qualcosa che succede a qualcuno quando fa una infrazione a una regola o a una legge del paese o dell’ambiente in cui vive. E solitamente la multa è un male perché succede in una situazione negativa. Ma poniamo il caso che la multa sia qualcosa di positivo, come quando qualcuno la prende perché ha parcheggiato vicino al proprio posto di lavoro e quindi può lavorare e portare avanti la sua vita. Perché può sembrare un caso paradossale, ma ci sono persone che per esigenze di lavoro devono parcheggiare la propria auto in situazioni precarie se non fisse di infrazione. Infatti se uno deve lavorare in più sedi e dover parcheggiare in più posti durante la propria giornata ha l’esigenza di lasciare la sua auto in posti dove il parcheggio è a pagamento ma non ha il tempo di pagarlo o se il pagarlo fisso può essere più dispendioso della multa singola o di più multe.
Da questo esempio cosa si può trarre? Che la multa è qualcosa di negativo, ma che per qualcuno quella negatività è sopportabile. In questo caso la realtà negativa della multa si fonde con la positività di lavorare e quindi la semplice soluzione di pagare il parcheggio non risolve il problema del lavoratore che si è messo in mezzo in questo caso.
La negatività e la positività sono un importante spartiacque della vita e di quello che ci circonda. Ma non sempre ciò che è positivo è tale in purezza e il negativo dall’altra parte segue lo stesso meccanismo. Chi offre soluzioni troppo rigide tra ciò che è e ciò che non è non sempre può affermare di avere la verità in tasca.
La verità ha confini molto fumosi, molto labili.
Blogosphera estiva del 26 giugno 2016
Il Blog dell’Estate:
La domanda di oggi…
Le due Righe:
In questo momento…
Extra:
Post it
Post it 2
La Raccolta dei Racconti:
Pagina 4–il video
——————————
“La libertà di commercio non è un principio è un espediente.”
BENJAMIN DISRAELI
——————————
Meteo:
Previsioni per Lunedì 27 Giugno 2016
Previsioni per Martedì 28 Giugno 2016
Blogosphera estiva del 19 giugno 2016
Il Blog dell’Estate:
La domanda di oggi…
Le due Righe:
Siamo passati agli ottavi…
La Raccolta dei Racconti:
Il Racconto dell’Estate:
Pagina 3–il video
——————————
“Quando hai finito di cambiare sei finito.”
BRUCE BARTON
——————————
Meteo:
Previsioni per Lunedì 20 Giugno 2016
Previsioni per Martedì 21 Giugno 2016
Blogosphera del 25 maggio 2016
I BLOG:
Fissi:
Il Giornale della Giornata:
Giornale del 25 maggio 2016
La Raccolta dei Racconti:
Pagina 21–il video
Random:
Zipaltone:
Tematica: cultura
Pensiero numero centoventiquattro
Gli editoriali:
Tematica: cronaca
“Una frana in mezzo alla strada e il buon fare il sindaco”
Le recensioni:
Tematica: concerti
“Alla mia età” a Roma di Tiziano Ferro 2009
Extra:
Gli editoriali:
Tematica: cronaca
“Tifare un squadra soprtiva e la deontologia del buon tufiso”
Jolly:
Gli editoriali:
“Le regole di un credo religioso e il velo per la donna”
——————————————————
Tramite l’indirizzo email m.baudone@libero.it
puoi scrivere direttamente all’autore del blog,
per dire la tua su quello che viene pubblicato,
o fare una donazione con Paypal per sostenere la blogosphera…
Oppure tramite il mio account Twitter @matteo_bd
puoi dire la tua sui blog e i loro contenuti.
Grazie
——————————————————
Per rivedere tutte le puntate dei racconti:
Il mio canale YouTube (clicca qui per aprire)
——————————————————
“Sei certo di sapere cosa ti porti dentro?”
GUILLAUME MUSSO
——————————————————
Meteo:
Previsioni per Giovedì 26 maggio 2016
Previsioni per Venerdì 27 maggio 2016
Guida TV:
STANOTTE 25 Maggio
DOMANI 26 Maggio
DOPODOMANI 27 Maggio