Bisogna partire da un dato preciso: in Italia è difficile che qualcosa non sia corrotto piuttosto di qualcosa che non sia onesto. E partendo da questo si può tranquillamente dire che le regole di cui la vita in Italia è strozzata sono la adeguata, fino ad un certo punto, correzione al fatto che si vogliano le cose fatte onestamente ma la deriva porta sempre a trovarle disoneste.
Hanno però ragione tutte quelle persone che si scagliano contro la sovrabbondanza di leggi e regolamenti nel paese che bloccherebbero, a dire di alcuni di loro, la capacità del governo italiano di creare lavoro in collaborazione con Confindustria e tutti i suoi aderenti?
Francamente si può dire di no. Non hanno ragione perché in Italia si cerca sempre di avere il maggior vantaggio al minimo costo. E per ottenere tutto questo si cercano le collaborazioni di tutti i possibili alleati anche quando questi alleati non sono propriamente adeguati ad agire nella legalità, tralasciando il fatto che dentro il lavoro svolto ci sarebbero delle inadempienze e che questo potrebbe tranquillamente aprire un altro articolo.
Fermandoci al filo conduttore principale, non si può non essere d’accordo con chi dice che le leggi aiutano la legalità oltre al principio base favorendo il lavoro corretto e lasciando a casa il lavoro corrotto o illegale. Ma dall’altro versante c’è la forte e sentita esigenza di creare lavoro per gli italiani più semplici come gli operai e gli impiegati.
Francamente non me la sento di avere la soluzione a questo problema. Perché ha numerose sfaccettature che nemmeno un ministro, con tutto il suo staff, potrebbe vagliare e cercare di risolvere. Una cosa però la si può dire: non si può togliere il laccio per lasciare libero l’animale. Perchè un animale libero è inequivocabilmente più sereno e felice, ma non ha l’attenzione del suo padrone, che sa cosa sia meglio per lui con la sua esperienza. Quindi un animale lavoro tropo libero di scorrazzare può facilmente cadere in mezzo alla strada. Quindi il suo padrone lo deve proteggere dai pericoli. Nel limite del concepibile…
19 giugno: La fissità delle regole contro la libertà inquinabile
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