Mi ha molto colpito una recensione trovata su un settimanale riguardo questo libro. Una recensione che, da brava recensione, mi ha “alleccurito”, come dico di solito quando qualcosa mi mette l’acquolina in bocca.
Alla fine ho comprato il libro dal libraio. E questa cosa di comprare i libri dal libraio, spero abbiate pazienza, la voglio approfondire. Perchè comprare libri sugli store online o in digitale può essere una buona fonte di risparmio. Ma comprare, di tanto in tanto, un libro da una libreria di fiducia o da una grossa catena libraria, a grandi linee la cosa è più o meno equivalente, significa rendere stabili dei posti di lavoro. Quindi, se potete, comprate libri in cartaceo dalla libreria. È una sorta di buona azione…
Dopo averlo comprato, tornando a questo libro, l’ho lasciato un poco di tempo da parte. E successivamente l’ho letto.
Non mi sarei aspettato un percorso simile. Un cercare di raccontare, come dice la quarta di copertina, la storia di questo piccolo microcosmo familiare. Una famiglia dove trovare, forse, un pezzetto di se stessi. Della propria gioventù e di tutto quello che si fa quando si è in questo momento della propria crescita. O forse di quello che può capitare quando una brutta notizia scompagina le carte in tavola. Scompagina le proprie certezze e le proprie solidità.
Quello che colpisce è la prosa del testo. Una prosa non convenzionale. Che bisogna assaporare come si assapora un buon olio sulla giusta fetta di pane casareccio. Il pane, ovviamente, siamo noi lettori. Con la nostra attenzione e con la nostra coscienza.
Quindi, se posso avanzare un suggerimento, leggete questo libro nella più assoluta calma di casa vostra o del vostro letto. Ho provato ad utilizzare la lettura accelerata. Ma mi sono reso conto che ogni riga saltata perdevo un pezzo di quello che Alessio voleva raccontare.
Siate calmi a leggere questo libro. E non ve ne pentirete…