Archivi tag: libri

LIBRI – “Il nostro meglio” di Alessio Forgione

Mi ha molto colpito una recensione trovata su un settimanale riguardo questo libro. Una recensione che, da brava recensione, mi ha “alleccurito”, come dico di solito quando qualcosa mi mette l’acquolina in bocca.

Alla fine ho comprato il libro dal libraio. E questa cosa di comprare i libri dal libraio, spero abbiate pazienza, la voglio approfondire. Perchè comprare libri sugli store online o in digitale può essere una buona fonte di risparmio. Ma comprare, di tanto in tanto, un libro da una libreria di fiducia o da una grossa catena libraria, a grandi linee la cosa è più o meno equivalente, significa rendere stabili dei posti di lavoro. Quindi, se potete, comprate libri in cartaceo dalla libreria. È una sorta di buona azione…

Dopo averlo comprato, tornando a questo libro, l’ho lasciato un poco di tempo da parte. E successivamente l’ho letto.

Non mi sarei aspettato un percorso simile. Un cercare di raccontare, come dice la quarta di copertina, la storia di questo piccolo microcosmo familiare. Una famiglia dove trovare, forse, un pezzetto di se stessi. Della propria gioventù e di tutto quello che si fa quando si è in questo momento della propria crescita. O forse di quello che può capitare quando una brutta notizia scompagina le carte in tavola. Scompagina le proprie certezze e le proprie solidità.

Quello che colpisce è la prosa del testo. Una prosa non convenzionale. Che bisogna assaporare come si assapora un buon olio sulla giusta fetta di pane casareccio. Il pane, ovviamente, siamo noi lettori. Con la nostra attenzione e con la nostra coscienza.

Quindi, se posso avanzare un suggerimento, leggete questo libro nella più assoluta calma di casa vostra o del vostro letto. Ho provato ad utilizzare la lettura accelerata. Ma mi sono reso conto che ogni riga saltata perdevo un pezzo di quello che Alessio voleva raccontare.

Siate calmi a leggere questo libro. E non ve ne pentirete…

19 luglio 2019: La vittoria di Scurati allo Strega non è una vittoria del fascismo

Il titolo basterebbe a spiegare la questione. Perchè si può credere che alcune persone, sapendo che si tratta di un libro su Mussolini e facendo uno più uno con la situazione attuale crederebbe che anche dentro la cultura e nel suo premio più importante si sia dato spazio ad un libro che possa avere delle aderenze con la società politica attuale. Niente di più lontano dalla realtà.
Antonio Scurati ha vinto il premio perchè ha fatto un bel libro non solo a livello di scrittura, ma perchè non ha scritto la solita porcheria nostalgica come si potrebbe fare per lisciare il pelo ad un certo ambito della società italiana. Antonio Scurati ha scritto un libro veramente bello perchè da una parte offre uno spaccato della società italiana quando Mussolini ha intrapreso la sua vita di direttore di giornale e poi di Duce del Fascismo in Italia ma soprattutto nella Italia monarchica dei Savoia. Mentre dall’altra è un alto lavoro di documentazione e di analisi del tempo fatto con reperti del tempo e che non possono certo essere distorti da una voglia di sensazionalismo che porterebbe alla vittoria ma poi alla vergogna per aver fatto un libro solo per vincere dei premi. Con il difetto di aver falsificato i reperti storici documentali.
Prima di condannare uno scrittore per aver fatto il lavoro che ha fatto, sarebbe meglio leggerlo il lavoro che ha fatto e poi dare dei giudizi. Pur con il tempo che trovano e che lasciano.

Salone del Libro 2019: quello che non è entrato dalla porta è passato dalla finestra

Il Salone del Libro di Torino 2019 ha avuto un grande protagonista: il libro di Salvini dell’editore Altaforte. E si tratta di un libro che nel Salone ci è entrato senza far parte dei libri in esposizione. Ce lo ha portato la sua scrittrice, pagando il biglietto di entrata al Salone, come qualsiasi lettore. E non si sa come mai quel libro è rimasto e rimarrà nella storia quasi sicuramente per essere stato un libro rifiutato dal Salone del Libro. Più antinomia di questa non si poteva trovare.
Ma alla fine questo è successo. Senza contare la querela o credo le querele che l’editore di Altaforte Polacchi si sta prendendo per tutto quello che è saltato fuori. Alla fine quindi ci si ritrova in un Salone che può aver fatto tutti i numeri economici di questo mondo, ma non ha fatto a mio avviso quello che veramente doveva fare: diffondere cultura. Compresa quella che non fa parte del sentire generale ma è pur sempre cultura. E’ pur sempre un libro che adesso è blasfemia, ma diventerà certamente domani libro di lettura corrente. Con tutti i difetti del mondo, ma lettura corrente.

Leggere qualcosa al Salone del Libro: l’emarginazione non paga

E’ difficile credere che ci sia da fare della polemica su una cosa del genere. Per un motivo soltanto: fare della ghettizzazione non ha mai fatto del bene. Ma bisogna fare un passo indietro. E partire da cosa veramente sta facendo scandalo della attuale edizione del Salone del Libro a Torino: la casa editrice legata al fascismo.
Infatti ha fatto discutere la presenza di una casa editrice, ora eliminata, che è legata ad associazioni che fanno apologia del fascismo. E a parte il legame con certe associazioni, che hanno tutta la condanna possibile in quanto passibili di reato, bisogna sottolineare il particolare che si tratta, alla fine del discorso, di una casa editrice. Nella meccanica editoriale quindi come Mondadori, Feltrinelli, Rizzoli, Solferino, Giunti e tante altre, per citare le maggiori. Quindi la domanda è: perché certe case editrici possono far parte del Salone e altre no? Non si capisce il fatto che l’emarginazione è un gioco in perdita per chi lo mette in atto, a vantaggio di chi viene emarginato? Sarebbe impossibile se, dopo tanto strilloneggiare sui quotidiani e su internet le vendite di quella casa editrice, non schizzassero alle stelle.
Ribadisco: l’apologia del fascismo è e deve rimanere un reato. Ma non si può fare il gioco del dito e della luna se non si capisse il fatto che il fascismo non deve rinascere, quindi non si può puntare il dito sul fascismo. E bisogna puntare il dito sulle problematiche del paese che, prima o poi, si faranno sentire perché nessuno parla di loro. Come successe all’epoca con il fascismo.
Magari un editore come quello “emarginato” potrebbe far sapere tramite uno dei suoi libri qualcosa che potrebbe essere utile per combattere il nuovo fascismo, che può nascere domani con un altro nome. Lasciando stare quello vecchio, oramai materia per nostalgici…

Blogosfera del 13 febbraio 2017

IL GIORNALE DELLA GIORNATA:

LE LETTURE:

LE RECENSIONI:

Film: “Arrival” di D. Villeneuve

POETICANDO:

Estasi

Blogosfera del 7 febbraio 2017

IL GIORNALE DELLA GIORNATA:

LE NOTIZIE DI CRONACA:

Mattarella al Quirinale incontra i giovani magistrati in tirocinio

IL PIU’ E IL MENO:

Post it

L’affermazione di oggi…

Io credo che Carlo Conti…

Blogosfera del 31 gennaio 2017

IL GIORNALE DELLA GIORNATA:

LE LETTURE:

LE INTERVISTE:

Intervista duplice di Maurizio Costanzo e Maria de Filippi

IL BLOG DI MATTEO BAUDONE:

L’editoriale di oggi

Blogosfera del 28 gennaio 2017

IL GIORNALE DELLA GIORNATA:

LE LETTURE:

LE RECENSIONI:

TV: “Cavalli di Battaglia con Gigi Proietti” su Raiuno

ZIPALTONE:

Pensiero numero centoquarantasette

Blogosfera del 26 gennaio 2017

IL GIORNALE DELLA GIORNATA:

LE LETTURE:

GLI EDITORIALI:

L’educazione nel tempo e la nuova conoscenza

LE STORIE:

L’uomo inquieto

Blogosfera del 24 gennaio 2017

IL GIORNALE DELLA GIORNATA:

LE LETTURE:

IL VIDEOBLOG:

La colonna sonora di “Schindler’s List”

GLI EDITORIALI:

La prospettiva del voto e le condizioni attuali