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14 luglio 2019: Un’altra correzione dei conti pubblici significa troppa spesa?

Probabilmente si. Ma andiamo con ordine.
Si parte dal fatto che il governo italiano e lo Stato italiano debbano spendere dei soldi. Per qualsivoglia motivo, ma devono spendere. Il punto successivo è vedere dove quei soldi vanno a finire. Cioè effettivamente quei soldi in che tasche vadano. Principalmente sono soldi che vanno alle regioni per finanziare le spese che loro stesse devono sostenere e magari non riescono a sostenere con le proprie forze. E fino a li si può vedere che sarebbe necessaria una spending review di quello che le regioni fanno con i soldi pubblici.
Poi ci sono tutti gli enti e gli istituti pubblici come l’Inps e compagnia cantante, che in quel caso giustamente devono rivedere i propri conti e senza un aiuto dello Stato difficilmente potrebbero portare a casa i loro risultati. Ma anche in quel caso si potrebbe vedere chi effettivamente vede portare a casa quello che gli spetta oppure si potrebbe agire legislativamente per non ritrovarsi i baby pensionati come alcuni casi del passato per ragioni politiche.
Cosa rimane fuori? Ben poco, ma quel poco può avere una importanza perchè si tratta di spese che lo Stato deve sostenere per garantire un proseguo della propria azione in quanto Stato e in quanto governo. Ma li non si può vedere una autogestione di ogni singola situazione?
Comunque finita questa lista cosa rimane? Uno Stato che ha dovuto correggere i propri conti con l’arroganza di Salvini che non voleva darla vinta alla Ue. Anche se non è darla vinta ma è rispettare dei vincoli di stabilità per non dare difficoltà agli altri stati. Forse noi spendiamo troppo perché non abbiamo un rigore in quanto popolo. Forse…

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15 giugno: I minibot e il bypass mascherato sull’Euro

Io in un certo senso non sono un grande ne blogger ne giornalista. Perché come giustamente mi ha insegnato un grande della letteratura come Andrea Camilleri nella vita ciò che conta è l’esperienza. E’ importante la cultura, sapere la storia e le altre branche della conoscenza. Ma quello che più conta nella vita è l’esperienza. E dopo più di trenta anni e passa di vita ho quel piccolo bagaglio di esperienza per, credo, valutare le cose più o meno accuratamente.
Attualmente nelle cronache economico-politiche del paese è ventilata l’ipotesi di mettere i circolazione i cosiddetti mini-bot. Che sono dei Buoni Ordinari del Tesoro, da qui l’acronimo BOT, di taglio più piccolo rispetto a quelli che vengono fatti circolare nei mercati a pegno dei soldi che le persone e le banche investono nel nostro paese. Ma alla sintesi della questione cosa sono alla fine? Ne più ne meno che dei titoli di credito che vengono messi in circolazione dalla Banca d’Italia come valuta nel paese. Ebbene si la parola valuta è venuta fuori. Perché valuta non sarebbero solo loro, ma anche sono nella realtà comune l’Euro in tutti i suoi tagli.
A questo punto cosa può portare a dire la logica? Che i Mini-Bot potrebbero essere una seconda valuta in commercio nel paese che, guarda caso, potrebbe togliere di mezzo la valuta attualmente usata corrente nel paese per pagare quello che va pagato dai negozi fino a qualsiasi altro ente economico. Quindi si potrebbe configurare il caso che quei Bot tipo banconota ad un certo punto potrebbero sostituirsi all’Euro, visto che per le persone comuni avrebbero lo stesso utilizzo.
Mi piace parlare al Leghista Borghi, perché sembra essere lui quello più volenteroso a metter in campo il progetto dei Mini-Bot. E a lui voglio dire di piantarla di considerare la gente più scema e più cerebrolesa di quanto possa sembrare. Perchè per quanto mi riguarda non mi metterei in tasca dei titoli di Stato che allo stato attuale mi renderebbero più povero di quello che posso essere, visto che i nostri titoli nei mercati del mondo non hanno nessuna resa essendo al limite della spazzatura per tutte le agenzie di rating. Poi non si tolga il fatto che sono abituato ad aprirmi al mondo, piuttosto di chiudermi in me stesso non avendo un titolo di credito che mi porti ad avere a che fare con il mio prossimo al di fuori di casa mia.
Caro Borghi, smettila di essere il so tutto io dell’economia in Italia.

La semplicità di cosa ci sia da fare non sempre va bene

La realtà è di per sè qualcosa di antitetico al binarismo. In pratica non è solo bianca e nera, ma padrona di notevoli sfumature di grigio. E chi affronta la realtà cercando di dargli ordine si trova alle volte a definire tutto quello che è nel mondo come bene o male, come buono o cattivo, come positivo o come negativo. A questo punto però bisogna fare un attimo di precisazioni, con un esempio.
Tutti sappiamo cosa è una multa. E’ qualcosa che succede a qualcuno quando fa una infrazione a una regola o a una legge del paese o dell’ambiente in cui vive. E solitamente la multa è un male perché succede in una situazione negativa. Ma poniamo il caso che la multa sia qualcosa di positivo, come quando qualcuno la prende perché ha parcheggiato vicino al proprio posto di lavoro e quindi può lavorare e portare avanti la sua vita. Perché può sembrare un caso paradossale, ma ci sono persone che per esigenze di lavoro devono parcheggiare la propria auto in situazioni precarie se non fisse di infrazione. Infatti se uno deve lavorare in più sedi e dover parcheggiare in più posti durante la propria giornata ha l’esigenza di lasciare la sua auto in posti dove il parcheggio è a pagamento ma non ha il tempo di pagarlo o se il pagarlo fisso può essere più dispendioso della multa singola o di più multe.
Da questo esempio cosa si può trarre? Che la multa è qualcosa di negativo, ma che per qualcuno quella negatività è sopportabile. In questo caso la realtà negativa della multa si fonde con la positività di lavorare e quindi la semplice soluzione di pagare il parcheggio non risolve il problema del lavoratore che si è messo in mezzo in questo caso.
La negatività e la positività sono un importante spartiacque della vita e di quello che ci circonda. Ma non sempre ciò che è positivo è tale in purezza e il negativo dall’altra parte segue lo stesso meccanismo. Chi offre soluzioni troppo rigide tra ciò che è e ciò che non è non sempre può affermare di avere la verità in tasca.
La verità ha confini molto fumosi, molto labili.

Blogosphera unica estiva del 14 e 15 luglio 2016

Il Blog dell’Estate:
La risposta di “oggi”

Le due Righe(di ieri…):
Ringraziando la CISL…
Le due Righe(di oggi…):
Bisogna stare molto…

Extra:
di ieri:
Post it
di oggi:
Post it

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“Le strade della lealtà son sempre rette.”

JOSÉ ORTEGA Y GASSET

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Meteo:
Previsioni meteo per Sabato 16 Luglio 2016
Previsioni meteo per Domenica 17 Luglio 2016