Il terzo punto è il nemico esterno da localizzare. Attualmente Salvini ha il nemico dei migranti. Ma non è un nemico tanto scelto cosi, a caso. È il nemico che sta, se cosi si può dire, infestando il paese Italia. Quindi quello che la gente deve percepire, cioè deve sembrare che è la cosa più problematica in assoluto, come il pericolo maggiore anche se in alcune situazioni quel nemico non è assolutamente un problema. Anzi può diventare una risorsa per la buona conduzione della vita sociale ed economica del paese.
Da una parte infatti esistono migranti che si danno da fare per lavorare onestamente. Dall’altra esistono solo dei ladri o dei truffatori, alle volte con un caporale o con una scala gerarchica di puro sfruttamento, che non fanno altro che alimentare l’odio e la cattiveria. Un politico nazionalista, con il fatto di dare precedenza agli italiani – anche se alle volte gli italiani quella precedenza non sanno assolutamente cosa farsene dato che è meglio stare attaccati ad un cellulare dalla mattina alla sera – dice e fa sapere con fatti o con slogan, che la gente italiana verrà difesa da tutta questa gente che sta infestando il paese. La politica italiana deve iniziare a smettere di trattare le persone come qualcosa di così manipolabile con le frasi retoriche e iniziare ad avere un senso della realtà più marcato nel giorno per giorno del proprio elettorato. Perchè i valori di un partito sono molto importanti ma non fanno pagare le bollette o non fanno togliere la delinquenza dal proprio quartiere.
Per le conclusioni al prossimo post…
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6 luglio 2019: Lavorare può essere diventato qualcosa di sbagliato?
Come principio base bisogna dire di no. Perché il lavoro è una sinergia tra le persone che da una parte hanno bisogno di aiuto per fare qualcosa e dall’altra hanno bisogno di aiuto perchè possono fare qualcosa per qualcuno. Ma sempre più si vede la gente che viene praticamente tenuta a non fare niente, o perlomeno a fare qualcosa che ha il valore del niente, e socialmente sembrerebbe un comportamento accettato.
Non si tratta in questo caso della sterile polemica dello stare dalla mattina alla sera davanti ad un cellulare o davanti ad uno schermo di un computer guardando quello che fanno le altre persone nella loro vita e per la maggiore soffrendo morbosamente di invidia.
Una volta il lavoro era qualcosa di socialmente vincolante, come è rimasto in alcune culture sociali della Terra. E sotto un certo aspetto lo è anche dove lavorare è un verbo generico. Ma davanti al fatto che la ricerca delle persone è la ricerca del non lavoro, se cosi si può dire, rimando al titolo: lavorare può essere diventato qualcosa di sbagliato?
9 giugno: Progresso si. Ma evidentemente su una strada diversa da oggi
Nel generale si ha come la situazione che, se non a discapito dell’ambiente come dimostrano le evidenti mancanze di rispetto da parte delle grandi potenze industriali del pianeta, la crescita non sia più da inseguire nelle strade fino ad adesso seguite. E’ come se tutto ciò che si è fatto fino ad oggi sia qualcosa che non vada più fatto, non vada più messo in atto perché sempre più avvicina il mondo civilizzato come noi lo conosciamo alla situazione magistralmente descritta dal cartone animato “Wall-E”, cioè una landa desertica incapace di ospitare la vita.
Vorrà forse dire che le imprese di crescita del pianeta andranno rincorse all’interno di nuovi parametri? Molto probabilmente si. Cioè nel futuro essere sostenibili o meno sarà oggetto di sanzione o di premio perché le singole realtà daranno incentivo a posteriori, non a priori altrimenti è una presa per il c**o, a quelle aziende che vengono nel proprio paese e non rendono quel paese una discarica a cielo aperto.
Io credo sinceramente che il nostro mondo per come lo conosciamo oggi è arrivato ad un punto di svolta. E’ arrivato a quel limite per cui tutto quello che è venuto prima è in tutto e per tutto assimilabile ad una era sociale ed economica passata. Come è successo per i cellulari che una volta erano qualcosa di una certa tecnologia e successivamente sono passati a qualcosa di diverso dato che le esigenze di comunicare sono cambiate.
Allo stesso modo fare industria sicuramente cambierà come è stato dalla manifattura al carbone e dal carbone alla energia elettrica. E’ inevitabile oggi un cambiamento. E’ inevitabile non capire che la fine della crescita oggi rincorsa avrà il suo pensionamento…
Il selfie come malattia da eccessivo esibizionismo
La parola selfie è una parola di abbastanza recente acquisizione, visto che si tratta di una invenzione degli utenti dei cellulari da quando esiste la camera frontale negli smartphone. E si tratta di una foto di se stesso alle volte accompagnata da una compagnia come ricordo di una conoscenza o come modo di far sapere alle persone che questa persona la si è conosciuta o la si è frequentata.
In questo momento un politico italiano, cioè Salvini, ha capito il potenziale di queste foto e in ogni suo viaggio cerca di farsene il più possibile. Tenendo ben presente che il potenziale virale di un selfie è maggiore di quello di un semplice messaggio lanciato suoi social.
Ma politica a parte, si può dire che alcuni casi di selfie sono un sottosistema del narcisismo. Cioè quella malattia delle persone che non possono fare a meno di mettere se stessi a risalto del mondo oltre che verso se stessi. Con esiti alle volte pericolosi per chi lo mette in pratica, questo comportamento.
Tolta la politica e il narcisismo, rimane l’esibizionismo. Che bene inteso è una malattia diversa, se la si può chiamare malattia. Perché rompe qualsiasi freno inibitore verso ogni aspetto di se stessi e di chi sta intorno a se. A differenza della dimensione privata e unica verso se stessi del narcisismo. Nel caso dell’esibizionismo non si può fare altro che far vedere qualsiasi cosa anche la più privata. Con gli eventuali rischi che si corrono a non avere una dimensione privata della propria vita.
Corre a questo punto una domanda o due. La prima: Salvini e tutti gli altri politici che seguono il suo comportamento fanno condivisione o esibizionismo? E poi: fa bene alla classe politica mettere tutto sui social e non avere qualcosa di proprio patrimonio essendo alla caccia di consenso e di supporto al proprio partito o alla propria persona?
Blogosfera del 23 febbraio 2017
IL GIORNALE DELLA GIORNATA:
LE NOTIZIE DI CRONACA:
Filmano con il cellulare- indagati per sequestro di persona
IL VIDEOBLOG:
Blogosfera del 20 febbraio 2017
IL GIORNALE DELLA GIORNATA:
GLI EDITORIALI:
Cosa è un cellulare e le comunicazioni nel presente
LE RECENSIONI:
Blogosfera del 8 febbraio 2017
IL GIORNALE DELLA GIORNATA:
GLI EDITORIALI:
Le chat dei cellulari e ciò che si cerca della vita
IL VIDEOBLOG:
Blogosfera del 8 settembre 2016
IL GIORNALE DELLA GIORNATA:
LA RACCOLTA DEI RACCONTI:
LE RECENSIONI:
L’applicazione “Periscope” per Android
Una nuova frontiera della comunicazione? Un nuovo modo di fare presenza sui social network? Oppure un nuovo modo di raccontare se stessi attraverso la nuova potenzialità dei telefoni cellulari diventati smartphone? Sinceramente vedo un nuovo modo di dimostrare se stessi a volte molto triste. Perché esistono tante eccezioni come la più famosa Fiorello e poi tanti altri “seri” utenti che hanno trovato in questo modo di parlare con gli altri una frontiera differente dal classico contenuto 2d se cosi lo si può chiamare. Ma per il resto la regola è cercare attenzione dagli altri. A volte senza freno inibitore. O senza controllo di quello che la gente può vedere nel filmato.
Tanto di cappello a chi riesce a calamitare presso di se tanta gente, alle volte senza parlare solamente della propria vita. Però la domanda è questa: eliminare anche pesantemente la propria privacy vale il fatto di avere un riconoscimento che poi in cosa sia quantificabile non lo si sa ancora, non è merce di scambio o merce commerciale, se proprio su quel punto vogliamo andare a parare?
SCATTI FOTOGRAFICI:
Blogosphera estiva del 22 luglio 2016
Il Blog dell’Estate:
L’affermazione di oggi…
Le due Righe:
In America succede che…
Extra:
Post it
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“La prova dell’amicizia è il sostegno nell’avversità, e sto parlando di assistenza incondizionata.”
MAHATMA GANDHI
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Meteo:
Previsioni per Sabato 23 Luglio 2016
Previsioni per Domenica 24 Luglio 2016
Blogosphera estiva del 29 giugno 2016
Il Blog dell’Estate:
La domanda di oggi…
Le due Righe:
In Estate non vuoi…
Extra:
post it
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“Non è più possibile vendere, bisogna commercializzare, creare cioè un desiderio che sia soddisfabile senza impegnarsi troppo nella vendita.”
PETER FERDINAND DRUCKER
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Meteo:
Previsioni per Giovedì 30 Giugno 2016
Previsioni per Venerdì 1 luglio 2016