Il terzo punto è il nemico esterno da localizzare. Attualmente Salvini ha il nemico dei migranti. Ma non è un nemico tanto scelto cosi, a caso. È il nemico che sta, se cosi si può dire, infestando il paese Italia. Quindi quello che la gente deve percepire, cioè deve sembrare che è la cosa più problematica in assoluto, come il pericolo maggiore anche se in alcune situazioni quel nemico non è assolutamente un problema. Anzi può diventare una risorsa per la buona conduzione della vita sociale ed economica del paese.
Da una parte infatti esistono migranti che si danno da fare per lavorare onestamente. Dall’altra esistono solo dei ladri o dei truffatori, alle volte con un caporale o con una scala gerarchica di puro sfruttamento, che non fanno altro che alimentare l’odio e la cattiveria. Un politico nazionalista, con il fatto di dare precedenza agli italiani – anche se alle volte gli italiani quella precedenza non sanno assolutamente cosa farsene dato che è meglio stare attaccati ad un cellulare dalla mattina alla sera – dice e fa sapere con fatti o con slogan, che la gente italiana verrà difesa da tutta questa gente che sta infestando il paese. La politica italiana deve iniziare a smettere di trattare le persone come qualcosa di così manipolabile con le frasi retoriche e iniziare ad avere un senso della realtà più marcato nel giorno per giorno del proprio elettorato. Perchè i valori di un partito sono molto importanti ma non fanno pagare le bollette o non fanno togliere la delinquenza dal proprio quartiere.
Per le conclusioni al prossimo post…
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26 luglio 2019: Qual’è il giusto modo di combattere il nazionalismo?
Questa domanda presuppone che esista anche un modo sbagliato di fare questo tipo di combattimento. Mentre invece bisognerebbe parlare di punti di partenza da cui iniziare a lavorare.
Il primo punto è soprattutto la presenza, che è sempre stata una costante di chi ha voluto governare partendo dalla destra estrema. Mi viene alla mente un documentario molto vecchio in cui si vede Hitler che va in giro per la Germania a conoscere tutta la sua gente. E sotto sotto, anche Salvini fa la stessa cosa però aggiornata alle situazioni che esistono oggi, come la televisione e i social. Lui è sempre presente per il suo elettorato, presente e possibilmente futuro. E questo fa molto più piacere di un comizio elettorale. Questo non lo si può negare. Poi dare a ciascuno la possibilità di avere a che fare con il proprio politico, che inubbiamente sta acquisendo popolarità, è troppo ghiotta come occasione. La politica deve imparare ad essere più presente in mezzo alla gente. Non solo ai comizi o ai congressi.
Per il prossimo punto al prossimo post.
23 luglio 2019: Il vicepremier è un “dipendente” del premier
Non si può evitare di dire che Salvini la deve smettere di fare il premier. Per due semplicissimi motivi: non lo è e in quel posto esiste già qualcun altro. Si può fare il lavoro di qualcuno che sta già lavorando in quel posto esclusivo ed unico nella conduzione delle sorti del paese?
Forse non ci si accorge che fare quello che deve fare qualcun altro al posto suo porta a due conseguenze: si delegittima chi sta coprendo quel ruolo e si crea confusione nella popolazione. Non si fa dare fiducia a chi deve prendere le decisioni in particolari sedi della gerarchia delle cariche pubbliche.
È indubbio che Salvini fa quello che sta facendo perchè vorrebbe essere lui il premier del paese. Ma non lo è per adesso. Come non lo sono tutti gli italiani non regolarmente e democraticamente eletti a quella carica. Se Salvini riuscirà a farsi eleggere come premier del paese avrà tutto il diritto di fare quello che fa un premier. Ma adesso è solo un ministro della repubblica. Se ci fosse del sale in zucca, farebbe in modo di essere il buon esempio, magari stando di più al Viminale a prendere delle decisioni più lavorative di quelle che prende. Non è molto credibile un viceministro che sta più in giro a fare indubbiamente parte del proprio lavoro, anche politico, ma tralascia tutto il resto con la credenza che un ministro deve stare più in mezzo alla gente. C’è stato qualcuno che nella sua storia politica e nella storia del mondo e di un paese faceva un mare di comizi. E portava un paio di baffetti molto curiosi…
15 luglio 2019: Procedura UE rientrata: l’inutile sbraitare di Salvini
Ebbene si il titolo la dice praticamente tutta: il ministro dell’interno nonché vicepremier nonché segretario di uno dei partiti maggioritari in parlamento ha fatto sbraiti contro l’Unione Europea di non voler correggere i conti ma alla fine il Premier Conte ha fatto quello che doveva di concerto con l’UE: ha corretto i conti.
Quindi non si capisce come mai il ministro Salvini, che vanta maggioranza in parlamento anche se non ha tutta la maggioranza necessaria per fare da solo, continui a fare quello che sta facendo. Molto probabilmente lo sta facendo per il suo elettorato, che lo vuole in un certo modo altrimenti gli direbbero addio. Ma prima o poi gli elettori di Salvini si renderanno conto che lui da solo vuole fare molto di più di quanto è in suo potere. E nemmeno l’essere il premier del paese gli permetterebbe di fare fino in fondo quello che preferisce. Perché quando sei un premier di un paese non puoi fare solo quello che vuole il tuo elettorato diretto, ma devi essere in grado di prendere delle decisioni alle volte corali che possono non far piacere all’elettorato ma devono far piacere a forze maggiori dei tuoi cittadini. Della tua gente.
Alle volte devi prendere delle decisioni impopolari che devono dare una direzione al paese e che certi tuoi elettori magari non hanno la minima intenzione di accettare. Come succede per i 5S con la Tav.
14 luglio 2019: Un’altra correzione dei conti pubblici significa troppa spesa?
Probabilmente si. Ma andiamo con ordine.
Si parte dal fatto che il governo italiano e lo Stato italiano debbano spendere dei soldi. Per qualsivoglia motivo, ma devono spendere. Il punto successivo è vedere dove quei soldi vanno a finire. Cioè effettivamente quei soldi in che tasche vadano. Principalmente sono soldi che vanno alle regioni per finanziare le spese che loro stesse devono sostenere e magari non riescono a sostenere con le proprie forze. E fino a li si può vedere che sarebbe necessaria una spending review di quello che le regioni fanno con i soldi pubblici.
Poi ci sono tutti gli enti e gli istituti pubblici come l’Inps e compagnia cantante, che in quel caso giustamente devono rivedere i propri conti e senza un aiuto dello Stato difficilmente potrebbero portare a casa i loro risultati. Ma anche in quel caso si potrebbe vedere chi effettivamente vede portare a casa quello che gli spetta oppure si potrebbe agire legislativamente per non ritrovarsi i baby pensionati come alcuni casi del passato per ragioni politiche.
Cosa rimane fuori? Ben poco, ma quel poco può avere una importanza perchè si tratta di spese che lo Stato deve sostenere per garantire un proseguo della propria azione in quanto Stato e in quanto governo. Ma li non si può vedere una autogestione di ogni singola situazione?
Comunque finita questa lista cosa rimane? Uno Stato che ha dovuto correggere i propri conti con l’arroganza di Salvini che non voleva darla vinta alla Ue. Anche se non è darla vinta ma è rispettare dei vincoli di stabilità per non dare difficoltà agli altri stati. Forse noi spendiamo troppo perché non abbiamo un rigore in quanto popolo. Forse…
13 luglio 2019: La sconfitta di Casapuond è una sconfitta della destra?
É notizia che la destra di Casapound non ha sfondato. Anzi si sta ritirando. Ma questo cosa significa? Significa molto semplicemente che certi valori della destra sono inadeguati alla modernità.
In che senso? Prima di tutto si parte dalla sensazione che la politica da alla gente di se stessa. E in questo fatto Casapound aveva fatto centro dando alla gente quella sensazione di presenza e di aiuto. Ma tutto questo lo si deve incanalare in una dimensione di partito. E già il Movimento 5 Stelle, da partito dell’ascolto della gente si è trasformato in partito come tutti gli altri partiti con logiche di correnti e di tutto il resto. Quindi la cosa si è ridimensionata.
Quale potrebbe essere una dimensione che Casapound può incarnare? Praticamente nessuna. Perché si tratta di un momento della società italiana che capisce meno di Salvini che devi essere uomo tra gli uomini, ma non si può prescindere dal fatto che da uomo poi devi diventare politico. E in quel passaggio non puoi tralasciare il piccolo salto di persona che da uomo diventi onorevole. E quando sei onorevole sei qualcosa di diverso. Ma non puoi non restare uomo tra gli uomini.
Salvini è parte della destra italiana. E ha capito che oltre ad essere un deputato o un senatore o un ministro della Repubblica devi essere a metà tra una star e un uomo di stato. Ha dato buon colpo con le felpe con le scritte e adesso se la da con i selfie. Ma vale o varrà ancora tutto questo in un futuro? Detto diversamente: chi nella destra italiana capterà il prossimo passaggio e ne farà tesoro?
27 giugno: Isolarsi dal mondo ha un valore?
Noi siamo un paese plurale. Siamo un paese che senza che si possa pensare del favoritismo, ha nelle sue squadre degli atleti non prettamente di pelle bianca, ma non si pensi male di quello che dico, ma ha anche tanti atleti di colore che sono regolarmente dei cittadini italiani con tanto di passaporto. Siamo un paese che più o meno bene riesce a equilibrare presenze multietniche come forse, ma certamente meglio di noi, riesce a fare l’America. Siamo un paese che cerca sempre di avere a che fare con tante realtà del mondo e non si chiude, se non in casi particolari, in casa sua a girarsi l’ombelico.
A questo punto ci si può chiedere cosa ci faccia al governo un vicepremier che fa di tutto per chiudere con muri e barriere rispetto all’altro. Un poco come sta facendo, a mio avviso molto sbagliando, Trump con il muro con il Messico. Sto parlando di Salvini. E sto dicendo che sta sbagliando a chiudere il paese con la propria azione di vicepremier e di conseguenza creando problemi con il premier Conte e il Presidente della Repubblica Mattarella.
Salvini non sta facendo altro che creare dei problemi al nostro paese. Forse perché crede di avere ragione ma, come si dice, la ragione a casa propria non ce l’hanno mai gli altri. Forse Salvini crede di essere l’unico a casa propria che la pensa nella giusta maniera. O forse crede che avere tante persone che gli danno ragione significhi avere ragione. Beh, questo non è vero. E basta ripescare nel passato per cui alle leggi razziali davano ragione in tanti ma la ragione non ce la avevano perché hanno creato solo vergogna nel resto del mondo per il nostro paese.
Salvini può avere ragione nel fare quello che sta facendo al momento. Come nella questione dei migranti da bloccare nel mare. Ma non si può dire che nella totalità sia giusto lasciare morire, quasi, la gente su un barcone mentre non si fa altro che bloccare muscolarmente la situazione nella ferma volontà che qualcosa si sblocchi nel resto del mondo. Perchè non si minaccia più il contributo economico a fronte per lo meno di una attenzione verso la questione dei migranti verso l’Europa? Più in generale: perchè non si guarda più in grande piuttosto che guardare nel minimo della situazione generale? E qui il titolo: ha senso isolarci quando si può agire nel mondo per sensibilizzare nei problemi del nostro paese?
25 giugno: Il selfie come malattia da eccessivo esibizionismo
La parola selfie è una parola di abbastanza recente acquisizione, visto che si tratta di una invenzione degli utenti dei cellulari da quando esiste la camera frontale negli smartphone. E si tratta di una foto di se stesso, alle volte accompagnata da una compagnia come ricordo di una conoscenza o come modo di far sapere alle persone che questa persona la si è conosciuta o la si è frequentata.
In questo momento un politico italiano, cioè Salvini, ha capito il potenziale di queste foto e in ogni suo viaggio cerca di farsene il più possibile. Tenendo ben presente che il potenziale virale di un selfie è maggiore di quello di un semplice messaggio lanciato suoi social.
Ma politica a parte, si può dire che alcuni casi di selfie sono un sottosistema del narcisismo. Cioè quella malattia delle persone che non possono fare a meno di mettere se stessi a risalto del mondo oltre che verso se stessi. Con esiti alle volte pericolosi per chi lo mette in pratica, questo comportamento.
Tolta la politica e il narcisismo, rimane l’esibizionismo. Che bene inteso è una malattia diversa, se la si può chiamare malattia. Perché rompe qualsiasi freno inibitore verso ogni aspetto di se stessi e di chi sta intorno a se. A differenza della dimensione privata e unica verso se stessi del narcisismo. Nel caso dell’esibizionismo non si può fare altro che far vedere qualsiasi cosa anche la più privata. Con gli eventuali rischi che si corrono a non avere una dimensione privata della propria vita.
Corre a questo punto una domanda o due. La prima: Salvini e tutti gli altri politici che seguono il suo comportamento fanno condivisione o esibizionismo? E poi: fa bene alla classe politica mettere tutto sui social e non avere qualcosa di proprio patrimonio, essendo alla caccia di consenso e di supporto al proprio partito o alla propria persona?
2 giugno 2019: La destra viene eletta ma non tuffi nel passato
Salvini ha vinto. Bene. La prima domanda è: che si vuole fare di questa vittoria? Perché un conto è prenderla e iniziare a fare su di lei una nuova base di conquista voti. Una cosa diversa è iniziare a fare un progetto politico di amministrazione della cosa pubblica.
Il ministro Salvini, che in questo caso di ministeriale ha zero, deve decidere da capo politico cosa fare di quello che ha guadagnato dalle elezioni. Ma è pregato di farlo in fretta, perché se sempre più si ostina a fare il religioso del momento, sempre più si potrà credere dall’esterno che lui è il santone politico della situazione e non il segretario politico di un partito.
Molto più semplicemente: il segretario Salvini potrebbe tranquillamente mettere da parte i simboli religiosi e fare il politico. Perché è veramente vergognoso non solo mettere di mezzo il Papa. Ma anche delle situazioni del passato, come per esempio il Concordato del 1928, dove pur di avere la Chiesa dalla propria parte si pagò un mare di quattrini e si ottenne il favore della Chiesa. E sotto questo versante creando più debito per il paese.
Non voglio dire con questo che Sua Santità sia persona con poca attenzione a quello che succede in Italia, ma la persona che meno si deve approfittare della buona fede della gente è quella che sarebbe pregata di non far tornare il paese ad un passato di miseria e di ininfluenza che francamente non piacerebbe a nessuno. Già siamo il due di briscola a cosa normale…
31 maggio 2019: La volontà di esistere che trascende
Politicamente parlando siamo in un momento assurdo. E giustamente il premier del paese, anche se sembra che comandi più Salvini che Di Maio o Di Maio che Salvini, ha fatto sapere che lui di vivacchiare non ne ha nessuna voglia. Quindi gli alleati di governo, cioè coloro che fanno la sostanza del governo e del controllo politico del paese, devono decidersi: o si fa meno casino oppure si va tutti a casa e si vede veramente cosa si vuole fare. Ma Salvini sembra quello che più non ha nessuna intenzione di cambiare la situazione da governativa a elettorale. E il motivo è principalmente, come qualche politico ha fatto presente sui giornali, che Salvini sta solamente succhiando voti al M5S. Insomma vuole a tutti i costi resistere nel governo e continuare la sua opera non solo di politico, con più o meno ovvi risultati, ma anche di ministro e sotto un certo aspetto di guastatore della situazione economica. Perchè fino a che si trattava di fare il duro e puro con i migranti, a casa propria e con i propri poteri ministeriali, è stato un conto. Adesso ci si sta scontrando con qualcosa di più grande di noi italiani e su cui farei bene i conti, fossi nella testa di Salvini, prima di mettersi a fare il monolite contro chi ci sta dando una certa pace economica, cioè la UE. Bisogna iniziare, se si vuole veramente, a pensare che si deve anche avere uno sguardo più ampio del solito post sui social. Non si può darla a bere con facilità alla gente mentre Confindustria e tanti altri non danno più il loro autentico sostegno.
Non si può fare la statua di cemento contro le cose che hanno un potere effettivo su di noi. Perchè si è dei governanti e non si può vivere della volontà di esistere indipendentemente dai risultati veri che si fanno. Ministro Salvini, lei cosa ha veramente fatto per il futuro del paese?