In principio era la sicurezza. E la sicurezza per un governante è stato sempre un cruccio da un lato per se stesso dall’altro per i suoi sottoposti. Quando la società si è evoluta anche la sicurezza si è evoluta. Con la polizia e i suoi metodi più o meno contemplati dalla regolarità nei diversi paesi del mondo. Con il controllo della gente e con la capacità di prevenire i danni prima che venissero messi in opera.
Adesso siamo al bivio per cui la sicurezza è diventata la storia un poco farlocca di uno scrittore che si chiamava Orwell per cui adesso tutto quanto viene telecamerato e registrato, dall’occhio del Grande Fratello. Ma perché si è arrivati a tutto questo intercettazioni comprese? Perché la gente è sempre più alla caccia di quello che non può ottenere, e cerca di ottenerlo anche quando le condizioni più o meno fisse non lo permettono. Bisognerebbe iniziare a capire che più il tempo scorre più sarà difficile ottenere quel che si vuole con le cosiddette scorciatoie. Perchè alla fine una telecamera ti beccherà con le mani nella marmellata e tu non potrai tanto difenderti. Video canta. Meglio smettere di cantare stonati. E di essere disonesti.
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25 giugno: Il selfie come malattia da eccessivo esibizionismo
La parola selfie è una parola di abbastanza recente acquisizione, visto che si tratta di una invenzione degli utenti dei cellulari da quando esiste la camera frontale negli smartphone. E si tratta di una foto di se stesso, alle volte accompagnata da una compagnia come ricordo di una conoscenza o come modo di far sapere alle persone che questa persona la si è conosciuta o la si è frequentata.
In questo momento un politico italiano, cioè Salvini, ha capito il potenziale di queste foto e in ogni suo viaggio cerca di farsene il più possibile. Tenendo ben presente che il potenziale virale di un selfie è maggiore di quello di un semplice messaggio lanciato suoi social.
Ma politica a parte, si può dire che alcuni casi di selfie sono un sottosistema del narcisismo. Cioè quella malattia delle persone che non possono fare a meno di mettere se stessi a risalto del mondo oltre che verso se stessi. Con esiti alle volte pericolosi per chi lo mette in pratica, questo comportamento.
Tolta la politica e il narcisismo, rimane l’esibizionismo. Che bene inteso è una malattia diversa, se la si può chiamare malattia. Perché rompe qualsiasi freno inibitore verso ogni aspetto di se stessi e di chi sta intorno a se. A differenza della dimensione privata e unica verso se stessi del narcisismo. Nel caso dell’esibizionismo non si può fare altro che far vedere qualsiasi cosa anche la più privata. Con gli eventuali rischi che si corrono a non avere una dimensione privata della propria vita.
Corre a questo punto una domanda o due. La prima: Salvini e tutti gli altri politici che seguono il suo comportamento fanno condivisione o esibizionismo? E poi: fa bene alla classe politica mettere tutto sui social e non avere qualcosa di proprio patrimonio, essendo alla caccia di consenso e di supporto al proprio partito o alla propria persona?
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