Lo spread nel passato a livelli altissimi: adesso o poi si dovrà pagare…

Solitamente la memoria è qualcosa di molto ridotto. Non si sa se per volere di qualcuno o perché vale anche per gli uomini e per quello che fanno lo stesso principio che vale oggi per gli smartphone: l’obsolescenza programmata. Ma chissà come mai viene da ricordare un periodo del paese in cui lo spread era altissimo ed è stato necessario nominare Mario Monti premier per tenere calmi i mercati.
Questo particolare “in particolare”, perché in quel momento della nostra storia principalmente economica è successo un fatto che avrà una rilevanza in un futuro non si sa fino a che punto prossimo o presente: i titoli di stato venduti in quel momento. Infatti il Tesoro italiano, per ottenere soldi dai mercati e dall’estero ha piazzato titoli ad un tasso d’interesse molto alto. Proprio perchè quel tasso aveva un andamento a seconda dello spread, che è un differenziale tra i Bund tedeschi, che sono i titoli di stato della Germania, e i nostri titoli di stato.
Se fossi nel governo italiano, non soltanto nel Ministero dell’Economia, inizierei a capire come affrontare quel momento in cui chi ha comprato i titoli passerà all’incasso di quegli interessi cosi alti. E delle chiacchiere non saprà certamente che farsene. Sarebbe per lo meno un atto di responsabilità economica che dovrebbe partire da chi è attualmente al governo. Invece di mitragliare l’opinione pubblica di slogan che lasciano il tempo che trovano per ottenere la poltrona di Palazzo Chigi. E magari attuare la tecnica del tappeto: il luogo dove tutta la polvere finisce senza che sia regolarmente affrontata come problema della pulizia della casa.

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