In questo momento una larga fetta di persone è stata vaccinata anche con terza dose. E questo, da non “no Vax”, non può essere che un bene. L’immunizzazione va avanti. E sembrerebbero scongiurate le più negative conseguenze da contagio sia a livello del sistema sanitario, sia a livello della vita di tutti i giorni a cui le persone vogliono affacciarsi prima possibile.
Il sistema delle autoquarantene è un segnale di maturità da parte di una grossa fetta della popolazione. Perché quando si iniziano ad avere dei sintomi influenzali, che sono quelli più immediati di un possibile contagio, le persone si auto bloccano a casa propria fino a che l’eventuale tampone di controllo non diventa negativo.
Ma la domanda adesso sorge spontanea: fino a che punto questo modo di vivere sarà sostenibile per l’economia del paese? Io credo che prima si riuscirà a gestire il Covid come una delle tante malattie da contagio, come le più comuni per i bambini, prima la garanzia di una vita tranquilla potrà fare capolino per le persone. E soprattutto per le aziende, che stanno sopportando, si spera ancora per poco, il blocco di personale da contagio Covid.
I governi più o meno nazionali devono iniziare a valutare la gestione della pandemia non più nel suo svolgimento, ma nella sua conduzione futura. Fino a quando il presente sarà la prospettiva di analisi, non ci sarà una sicurezza per le persone. Perché dovranno continuare a fare i conti con linee di contagio e possibili aggravamenti del sistema sanitario più di base. Senza dimenticare il proprio posto di lavoro, che diventerebbe un problema per il proprio principale fino alla perdita dello stesso.
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