Anche questo Festival di Sanremo è passato. E ha portato con se i suoi successi. Innanzi tutto un botto di ascolti, con punte del 60%. Una cosa, a mia memoria, che non trova eguali. Poi le co conduttrici davvero speciali, tra cui spicca per luminosità Drusilla Foer. E alla fine le canzoni, scelte si può dire con grande attenzione spaziando su più fronti generazionali.
Ma una cosa però va detta di questo nuovo Sanremo. Che si è trattato di un Festival molto multidimensionale. Che non si è racchiuso nella sola kermesse televisiva, ma che ha permesso anche a internet di prendere posto. Non lo ha relegato a solo mezzo di trasmissione dati o immagini. Lo ha reso parte dello spettacolo anche con il pezzo recitato da Marco Mengoni e dal suo comprimario.
Non si può che fare i complimenti ad Amadeus per la sua direzione artistica, insieme a tutto lo staff autoriale e a tutta la macchina televisiva e tecnologica della Rai. Aver fatto di Sanremo un grande spettacolo a 360° e non solo uno spettacolo televisivo non può che essere un merito. Aver preso diverse generazioni e averle unite di fronte al televisore senza il metodo del contentino con il cantante simbolo o con la vecchia gloria, è cosa buona. Aver condotto con tranquillità tutte le serate sembrando il finto tonto ma dimostrando una indubbia professionalità è cosa buona.
È cosa buona tutto, alla fine. Tranne una particolare: continuare a far usare gli sms alla gente per votare da casa. I messaggini di testo stanno diventando una cosa superata. Non si può che fare, per la prossima edizione, un salto verso le app di chat come già le radio hanno fatto per recepire i messaggi dei loro ascoltatori.
(Foto: https://pixabay.com/it/illustrations/guardare-la-tv-on-line-tv-2158506/)