L’educazione alimentare è una cosa importante

Il cibo è la base della nostra sopravvivenza. Noi viviamo perché ci nutriamo di alimenti vegetali e animali in base alle sostanze che questi ci fanno avere nel nostro organismo. Non bisogna dimenticare questo particolare, perché è un poco il fulcro della questione. Ci sono casi di bambini, adolescenti, ragazzi, adulti sia di genere maschile che femminile che questo fatto non lo considerano proprio.

Mangiare, nella maggior parte dei casi, è visto come una scocciatura per proseguire la propria attività lavorativa giornaliera. Che deve essere svolta, nemmeno gustata o assaporata, brevemente, economicamente e nelle vicinanze del proprio posto di lavoro. Oppure, peggio ancora, è un momento di mondanità da svolgere nel ristorante di tendenza o nella propria giornata di studente.

Tutto tranne quello che è più importante: la nostra salute. Il cibo infatti è un momento di salute per la nostra vita. E questo momento di salute non può essere fatto di panini, sempre. Di fritti, perché più spicci e goduriosi da consumare o più disponibili nei punti ristoro dei centri commerciali. O dei bar-ristorante sotto l’ufficio. Di hamburger e affini nei fast food, su cui è meglio non parlare altrimenti si starebbe a scrivere pagine e pagine.

Il cibo deve essere, per lo meno nella maggior parte dei casi della nostra vita, un momento fatto di bontà e geniunità. Che è il contrario di quello che ho detto qui sopra. Con questo non voglio dire che i fast food e affini non sono posti salutari, ma è il nostro approccio che può non esserlo. Alle volte è più adeguato mangiare frutta e verdura, con un poco di carne o pesce, piuttosto che vagonate di carboidrati e zuccheri e grassi.

Hanno un sapore decisamente diverso, ma alla lunga ci spappolano il fegato e ci fanno crescere la pancia a più non posso. Bisogna coltivare, nel proprio piccolo, una educazione al cibo. Alla coscienza del giusto, più che del buono, mangiare nella nostra giornata.

È una cosa che deve partire da bambini, dai nostri genitori. Altrimenti poi, quando si cresce, si può fare la fine di quelle persone in eccessivo sovrappeso, per non dire grassoni, che si vedono alla televisione fare la dieta. Si potrebbe dire che sono realtà diverse dalla nostra. Ma il principio è lo stesso: il cibo non è una educazione, ma una necessità psicologica. Non è abbinato alla volontà di fare attività fisica e alla esclusione di determinate schifezze oltre il limite consentito da una corretta alimentazione.

Il cibo deve essere un piacere. Ma deve anche essere una consapevolezza da non abbandonare mai. Anche in casi di depressione o anoressia e bulimia.

Marzo 2022

(Foto: https://pixabay.com/it/photos/patatine-fritte-fast-food-250641/)

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