Il fare cassa del fisco italiano, a parte una prima risposta del cavar sangue dalle rape più comune, è una tendenza tutta nostrana per cui i contribuenti vengono considerati degli evasori fino a prova contraria. Non si considera il cittadino pagatore portatore di diritti fiscali. Il cittadino contribuente non è altro, sembrerebbe considerato dal fisco, che una persona che non paga le tasse. Altrimenti non si spiegherebbe l’accanimento che le forze dell’ordine hanno verso chi viene indagato per le tasse.
La vergogna risiede però in un altro particolare: la mancanza di una determinata flessibilità nei pagamenti che devono essere fatti al fisco. Non voglio dire che le tasse non devono essere pagate, ma che il pagamento non viene considerato nella forma più ampia e più disponibile possibile.
Faccio un esempio: io sono un cittadino che deve pagare le tasse e non ho i soldi liquidi. Ma ho dei beni immobili che però nel frattempo in cui devo pagare le tasse non posso liquidare.
Perché per il fisco ci devono essere delle procedure tanto complicate per arrivare alla liquidazione dei beni per il pagamento delle tasse? Non sarebbe più facile che il fisco stesso, prima di strozzare il soggetto per la richiesta di liquidi, non passa alla liquidazione diretta e assolve il dovere di pagare dal cittadino stesso?
Credo che tutti lo sappiamo, ma prima di arrivare ad una liquidazione di beni, passano procedure su procedure. In cui magari il cittadino pagatore, con tutte le intenzioni di pagare, si ritrova con pignoramenti o con sequestri poco decorosi. Oltre a finire segnalato in situazioni di non fiducia economica.
Non sarebbe meno vergognoso che il fisco, invece di fare cassa come uno spilorcio di fronte ai suoi affittuari, fosse più adattivo di fronte alle esigenze dei cittadini pagatori? Fermo restando che i cittadini pagatori non facciano gli intrupponi per frodare il fisco stesso…
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