L’impreparazione è un vantaggio?

Si è tanto voluto un nuovo modo di governare. Scollato dal vecchio fare politica dove tutti conoscono tutti e dove la freschezza non fosse il fulcro principale. Ma al netto di diversi anni di “lavoro”, se cosi si può dire, della freschezza nella politica, ci si può ritenere soddisfatti?
Sinceramente no. Quello che manca non è il grido “onestà! onestà!” nelle piazze, ma la voglia di essere onesti. Di non fare come hanno sempre fatto tutti coloro che hanno spremuto a proprio vantaggio dalla macchina dello Stato. E soprattutto la consapevolezza che ogni persona pizzicata a fare il disonesto è un danno per la comunità ma anche per il paese nel mondo.
Io non credo che il nostro malaffare non sia conosciuto oltr’alpe e oltre oceano. Solamente lo si considera qualcosa con cui fare i conti e che francamente può essere sgradevole. Senza contare che è una cosa altamente da terzo mondo – e per certi versi il terzo mondo conosciuto oggigiorno queste cose le avrà anche sorpassate.
Un onorevole che grida onestà in una piazza ma poi si mette a fare come tutti gli altri suoi pari disonesti non è solo un ladro, ma è anche ridicolo.

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