Non si può non dire che gli studenti delle superiori che si affacciano alla prova di maturità, questo anno, non abbiano un pelino di ragione. Si sono strutturati per un tipo di didattica che comporterebbe affrontare solo un esame ridotto. E mettere un esame pre pandemia, se cosi si può definire, può diventare problematico.
Non voglio con questo dire di farli passare una tantum, perché hanno dovuto sopportare la didattica a distanza. Ma vorrei sottolineare che con le difficoltà della didattica da contagio, i momenti di approfondimento di determinati particolari del programma sono mancati. E con loro i momenti per gli studenti di capire determinati ambiti delle materie.
La didattica a distanza, è bene sottolinearlo, non è la sola traslazione degli studenti da scuola a casa. Ma un momento in cui ci si deve obbligatoriamente riorganizzare sia per il docente che per lo studente. E il ministro Bianchi forse, questo particolare non lo sta tenendo in considerazione. La Dad come scuola da casa, non può reggere come concetto.
E di conseguenza non può reggere l’insistenza del ministro di mettere gli esami in modalità standard. Per questo anno, e solo per questo anno, si potrebbe prolungare l’emergenza scolastica e dare agli studenti un esame più semplificato. Dal prossimo anno, con la ripresa standard della scuola, si potrebbe mettere l’esame completo. Adesso non sembra proprio il caso…
(Foto: https://pixabay.com/it/illustrations/didattica-didattica-a-distanza-6086216/)