Raccontando da una parte la storia propria e dall’altra la storia con la S maiuscola di un tempo dei più brutti del secolo passato, Francesco Belluomini scrive in versi endecasillabi veramente molto leggibili questo libro.
È difficile dire se si tratta di un poema intero o di diversi poemi, o di una raccolta di poesie lunghe ciascuna con il proprio inizio e la propria fine. Quello che si può dire è che si tratta di un bel momento di poesia. Senza volersi paragonare ad un altro poema illustre anch’esso in endecasillabi. Famoso in tutto il mondo…
Leggere questo libro mi ha portato a capire non solo il poeta, che ha costruito uno spaccato della sua vita. Ma anche uno spaccato di quello che è successo durante il capitolo dei campi di concentramento nazisti. Del delirio sui bambini gemelli che venivano sfruttati per capire come far fare parti gemellari alle donne tedesche. E delle donne e uomini che hanno gravitato attorno a tutto quello che è successo laggiù.
Assaporare questi endecasillabi è cosa veramente scorrevole. È un piacere dei più piacevoli. Che non ti fa fermare. Dall’inizio alla fine: non puoi smettere di leggere. Un pezzo che finisce vuole essere seguito dal successivo. Fino alla fine del libro.
Versi incasellati in periodi esatti. Quasi a voler dare dimensione e struttura alla narrazione. Una dimensione esatta e precisa di chi sa cosa vuole raccontare. E lo racconta puntualmente.
Ma dolcemente…